Consapevolezze.
Montale, Leopardi e soci mi convinsero che scrivere poesie non era il mio mestiere. Provai con i romanzi, ma Dostoevskij, Kafka, Balzac e altri soci mi fecere capire che dei miei romanzi potevo fare un bel falò. Restava la forma breve, i racconti e le novelle, ma Poe, Cechov e Guy de Maupassant mi spiegarono, gentilmente ma efficacemente, che dovevo farmi da parte. Per il teatro ci pensò Beckett, con un solo sguardo, senza parole.
Mi sono rimasti gli aggiornamenti su Facebook, su Twitter e gli articoli del blog, settori nei quali me la posso ancora giocare con milioni di persone.
Non dimenticare Fabio Volo. C’è speranza per tutti.
No comment…;)
Ahaha! meglio 🙂
Se tutti avessero pensato come te, nessuno avrebbe dovuto più dipingere, o scolpire, quindi, dopo Michelangelo. Se fosse successo, ci saremmo persi un bel po’ di artisti, compreso il Van Gogh del tuo Gravatar, non credi?
Sì, lo so. Naturalmente la mia è una riflessione riferita alle mie eventuali velleità, non un’affermazione generale. Un modo per rimarcare i miei limiti, senza farne un dramma. 🙂
Veramente un pezzo niente male, io non sono certo un autore all’altezza dei nominati precedentemente, ma fidati lo stesso. A presto .Isabella
Grazie, come ho risposto anche in un altro commento, ovviamente il mio non è un invito alla paralisi nel mondo delle arti, più che altro una presa d’atto di certi miei limiti, niente più. 🙂
Lo avevo capito, non ti preoccupare. Ciao .Isabella
E mamma mia 😀
Ahahah…commento efficace 😀
Commento (auto)censurato! ;D
Sì, ho avuto la sensazione che invece di “e mamma mia!” potesse esserci un’altra espressione…;)
Esatto, era proprio quella!!!
Ah, l’ironia!
Grande!
🙂
gb
Grazie! 🙂
Se permettessimo a tutti i grandi di parlarci all’orecchio e impedirci di essere artisti… quale disastro!
Sono d’accordo, infatti non sempre concedo loro questo diritto. Il problema è che non mi parlano all’orecchio, ma da dentro la testa. 🙂
… e tu fatti sordo dall’interno! 🙂