“Maschere” (l’ennesimo articolo sconclusionato e mascherato)
“Tutto ciò che è profondo ama la maschera; le cose più profonde hanno per l’immagine e l’allegoria perfino dell’odio…un tale uomo riservato, che istintivamente si serve delle parole per tacere e per celarle ed è inesauribile nello sfuggire alla comunicazione, vuole ed esige che al suo posto erri nei cuori e nelle menti dei suoi amici una maschera; e anche ammesso che egli non voglia tutto questo, un bel giorno gli si spalancheranno gli occhi sul fatto che a onta di ciò v’è laggiù una sua maschera – e che è bene che le cose stiano a questo modo. ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera; e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà”.
(F. Nietzsche, “Al di là del bene e del male”, Lo spirito libero, af. 40, ed. Adelphi)
Indosso la maschera da blogger e inizio a scrivere quest’articolo, stimolato da un paragone che una mia conoscenza “virtuale” mi ha suggerito, e che nobiliterà questo scritto privo di ambizioni. Il tema mi affascina da sempre, ma non è semplice scriverne, perché è stato già affrontato da grandi pensatori e quindi non c’è molto da aggiungere. Si tratta della maschera sociale che indossiamo quotidianamente nelle più diverse situazioni e delle collegate nozioni di persona e personaggio. La maschera, Continua a leggere…