“Correzione” (Thomas Bernhard)
Gigante della letteratura.
“La precipitazione mi era già sempre stata fatale, e Roithamer odiava la precipitazione più di ogni altra cosa, oggi tutto al mondo è precipitazione, così lui, si fa tutto a precipizio e sempre più a precipizio, non si aspetta per nulla, si fa tutto subito a precipizio e in modo affrettato senza la minima riflessione, ovunque guardiamo si aggredisce tutto subito e i risultati sono i più caotici. Questo caos generale che si è creato nel mondo e si è creato nel mondo soprattutto negli ultimi anni, deriva principalmente dalla precipitazione di tutto ciò che dovrebbe essere ponderato, prima di essere aggredito, la fretta eccessiva e la precipitazione sono le caratteristiche più spaventose di questo mondo d’oggi, così Roithamer, e per questa ragione tutto è un caos. In tutti i settori ci troviamo davanti solo a un caos. Ovunque guardiamo, un caos, se guardiamo le scienze un caos, se guardiamo la politica, un caos, qualsiasi cosa guardiamo, un caos, vediamo solo situazioni caotiche. Poiché tutto è affrettato e precipitoso. In un periodo simile di fretta eccessiva e di precipitazione e quindi di situazioni caotiche un essere pensante ha il dovere di non affrettare e di non precipitare tutto ciò che lo riguarda, ma ogni singolo individuo continua a precipitare tutto, ad affrettare tutto.”
“… le situazioni e condizioni e circostanze erano ancora le stesse di duecento, quattrocento anni prima, la natura era ancora la stessa e quindi le persone in questa natura, con la sua perfidia e la sua spaventosa fertilità, erano le stesse, che razza di gente è mai questa, avevo pensato, è sempre la stessa razza dei primordi della storia, esclusa dal progresso universale, che non sa nulla, si limita a presentire vagamente tutto e quindi ha un eterno rapporto di fiducia con la natura, sia pure temibile e doloroso, ma che purtuttavia garantisce la loro sopravvivenza, un rapporto al quale si sono abbandonati totalmente come in precedenza i loro genitori e i loro nonni e i loro bisnonni, perché una volta venuti al mondo non potevano fare nient’altro che superare le condizioni, le circostanze e le situazioni nate con loro e già impensabili per le concezioni del mondo di oggi e in effetti riuscivano anche a superarle, e quando si ribellavano, se tutt’a un tratto per circostanze casuali si rendevano conto della discrepanza tra il loro mondo e quello attuale, era solo per un momento, subito dopo trovavano di nuovo rifugio nelle loro norme, che erano sempre le stesse di mezzo secolo prima, e quello che per loro era incomprensibile, quando riflettevano, era spiegato dalla Chiesa, come avviene in qualsiasi luogo in cui abbia ancora influenza.”
(Thomas Bernhard, “Correzione”, ed. Einaudi)