Tra sottosuolo e sole

(Non) si diventa ciò che (non) si è.

“Banda di timidi”.

Stanotte, in un sogno, mentre della gente giocava a calcetto a pelo d’acqua, manco fossero Cristi in scarpette chiodate, raccontavo a un tizio di come un tempo mi vergognassi di dire che la carne non mi piace(va), che non sapevo nuotare, che per dire “ciao” a una donna facevo domanda al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e più in generale di come fossi esperto nel darmi martellate sulle gonadi.

Questo tizio poi ha tirato fuori Voltaire e una sua tanto citata frase contro i fanatismi, che non so fino a che punto c’entrasse nella discussione. Poi, sempre mentre quelli giocavano sull’acqua, mi sono messo a canticchiare questo pezzo di Ciampi.

Mi sono svegliato, pensando che la carne non mi piace tuttora (però uccido le zanzare, se capita; tanto per specificare che la mia non è una scelta “etica”, ma di gusto), che ho imparato a nuotare, male, ma non so che farmene di questa nuova abilità. E Voltaire? Boh. Ci penso dopo.

(questo articolo “ha tutte le carte in regola” – cit. – per apparire nella colonnina di destra dei principali quotidiani nazionali in edizione virtuale)

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2 pensieri su ““Banda di timidi”.

  1. Bellissima la citazione di Voltaire, secondo me la chiave del sogno sta tutta lì!

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