“Le Sale Gotiche” (August Strinderg)
“Negli anni Ottanta la spiegazione zoologica del mondo, o filosofia veterinaria, non aveva quantomeno affinato gli animi, né ciò si poteva pretendere; e inselvatichirsi un po’, ogni tanto, è solo riposo. Le parole d’ordine erano: lotta, lotta su tutto; arraffa che nessuno offre; sii spregiudicato e ti farai strada! Gli anziani, che avevano imparato altre cose, ovvero che i miti avrebbero ereditato la terra, si avvilirono sulle prime; poi anche loro si americanizzarono e intrapresero la lotta, cosicché l’intera società apparve come formata da due accampamenti fortificati, con un comune motto: ogni mezzo è lecito! Tutte le truppe di rinforzo erano buone e, una volta in battaglia, gli uomini furono tanto imprudenti da portarsi dietro le donne sui carri da guerra; prima dietro poi davanti, poiché una conseguenza della teoria zoologica fu il superstizioso timore che tutti gli animali nutrono per la femmina. Ciò che per la vecchia generazione era ereditata galanteria, devozione per la moglie e la madre, volontario sacrificio di un animo cristiano, diventò ora diritto umano, ovvero assurdità teorica. Uomini vili strisciarono alle spalle delle loro donne spingendole avanti; utilizzarono le donne degli altri come arma da taglio e dinamite; molti uomini forti di per sé invincibili furono fatti saltare proprio nella loro fortezza: la famiglia. Il nemico aizzava alla rivolta la moglie e i figli e così la fortificazione era tradita. Non era una lotta pulita, tuttavia mise sottosopra le vecchie idee sul matrimonio come impegno per tutta la vita, dando ricambio e mobilità; una salutare insicurezza che manteneva la persona scostante, sempre sveglia e vigile: rinnovamento incessante in uno sfrenato progredire.”
(August Strindberg, “Le Sale Gotiche – Destini familiari sul finire del secolo”, ed. Utet)
È abbastanza “semplice” per un lettore odierno, minimamente attrezzato, cogliere i principali difetti di “Le Sale Gotiche” di Strindberg, non certo, a mio avviso, la sua opera migliore: misoginia spinta, catastrofismo, eccesso di elementi saggistici che interrompono lo scorrere del romanzo, Continua a leggere…