“Sommario di decomposizione” (Emil Cioran)
“Noi tutti crediamo a molte più cose di quante non pensiamo, alberghiamo intolleranze, coltiviamo prevenzioni sanguinose e, difendendo le nostre idee con mezzi estremi, percorriamo il mondo come fortezze ambulanti e irrefragabili. Ognuno è per se stesso un dogma supremo; nessuna teologia protegge il proprio dio come noi proteggiamo il nostro io; e se assediamo di dubbi questo io e lo mettiamo in discussione è solo per una falsa eleganza del nostro orgoglio; la causa è vinta in anticipo.
Come sfuggire all’assoluto di se stessi? Si dovrebbe immaginare un essere privo di istinti, che non portasse alcun nome e a cui fosse ignota la propria immagine. Ma nel mondo tutto ci rinvia le nostre fattezze; e persino la notte non è mai tanto fitta da non permettere che ci si specchi in essa. Troppo presenti a noi stessi, la nostra inesistenza prima della nascita e dopo la morte non influisce su di noi se non in quanto idea, e solo per qualche istante; noi sentiamo la febbre della nostra durata come un’eternità che si altera ma resta inesauribile nel suo principio”.
(Emil Cioran, “Sommario di decomposizione”, ed. Adelphi)
Se vi piace sondare gli abissi del vostro cervello alla ricerca di risposte sulla vostra esistenza, pur consapevoli dell’insormontabile limite che la vostra stessa mente rappresenta, “Sommario di decomposizione” è un libro che fa per voi. Avevo letto altre opere di Cioran, ma pur apprezzandole non mi avevano convinto quanto questa, da molti considerata, in effetti, la sua vetta espressiva. Pubblicato nel 1949, quando Cioran aveva 38 anni, il libro è una raccolta di aforismi contenenti pensieri dell’autore sui più disparati aspetti dell’esistenza, ma in particolare è, come il titolo evoca, un breviario, un sommario, un’esposizione della decomposizione della nostra mente, sminuzzata, analizzata, vivisezionata ed esposta alla nostra visione. Continua a leggere…