“I tempi di Anika e altri racconti” (Ivo Andrić)
(Anche nei racconti Andrić conferma le grandi qualità mostrate nello stupendo romanzo “Il ponte sulla Drina”.)
“Mihailo fissò quegli occhi, abbagliato ed incredulo, convinto che quello sguardo avrebbe mutato espressione oppure che sarebbe scomparso come una visione o un’allucinazione. Lo sguardo di Anika, al contrario, si fece sempre più aspro e lucente, ed il suo fulgore sempre più vivace ed intenso. Egli cercò di opporsi al pensiero che in quel momento balenò in lui acquistando un contorno sempre più ben definito, si dominò per non gridarlo a voce alta, al solo scopo di espellerlo da sé: era quello lo sguardo ben noto che aveva visto già una volta, nella locanda, e che poi aveva sognato diverse volte, infelice e tormentato dai sogni più terribili. Era Krstinica che lo guardava, col suo sguardo belluino carico di propositi sconosciuti dai quali bisognava fuggire via, benché non si potesse mai scappare abbastanza lontano. Mihailo esercitò su se stesso disperati e fulminei tentativi per ridestarsi, per far scomparire quegli occhi emettendo un rauco grido che lo scotesse bruscamente, così come aveva fatto parecchie volte sui suoi sudati giacigli, per capanne e taverne incontrate lungo la strada. Ma quegli occhi non si scostarono, e continuarono a brillare davanti a lui immutati ed immobili. E, mentre lottava dentro di sé, restando incerto tra il sogno e la realtà, gli sembrava di udire incessantemente la voce di Anika:
– Lo credi proprio?
Questa frase si ripeteva in lui come un rimbombo centuplicato, benché la ragazza l’avesse pronunciata una sola volta.”
(Ivo Andrić, “I tempi di Anika e altri racconti”, ed. Bompiani)