Slavoj Žižek su “Strade perdute” di Lynch
“Tramite questo confronto diretto tra la realtà del desiderio e il fantasma, Lynch scompone l’ordinario ‘senso della realtà’ sostenuto dal fantasma in due parti: da un lato, la realtà pura e asettica, dall’altro il fantasma; le due componenti non si relazionano più verticalmente (il fantasma sostiene la realtà), ma orizzontalmente, una accanto all’altra. La notevole differenza esistente tra le due parti del film è la prova cruciale del fatto che il fantasma sostiene il nostro ‘senso della realtà’: la prima (realtà senza fantasma) è ‘superficiale’, oscura, quasi surreale, stranamente astratta, incolore, senza sostanza, enigmatica come un dipinto di Magritte, con gli attori che recitano come in una commedia di Beckett o di Ionescu, come automi alienati. Paradossalmente, è nella seconda parte (quella del fantasma) che ritroviamo un ‘senso di realtà’ molto più intenso e pieno, il senso di pienezza dei suoni e degli odori, di persone che si muovono nel ‘mondo reale’…”
(Slavoj Žižek, “Lynch: il ridicolo sublime”, ed. Mimesis)
Adoro questo film. Grazie per il video, è stato di enorme chiarimento e con Lynch ce n’è sempre tanto bisogno. Ora si tratta solo di trovare questo libro, spero prestissimo. Tu sei in combutta con l’editoria, ammettilo, mi hai fatto comprare una quantità immane di libri, ahaha!! continua così che mi fai sempre scoprire queste perle…
Sto aspettando il bonifico dalle case editrici, ma non arriva nulla ancora. 😀
Insisti, insisti 🙂