Tra sottosuolo e sole

(Non) si diventa ciò che (non) si è.

“Incontri con menti straordinarie” (Piergiorgio Odifreddi)

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– A proposito di libri, come mai il primo libro che ha scritto si chiama Elogio dell’imperfezione?

– Perché io considero l’imperfezione come la molla darwiniana della selezione naturale. Ad esempio, gli insetti di seicento milioni di anni fa sono identici a quelli di oggi: erano già perfetti e non c’era motivo che cambiassero. L’uomo invece era imperfetto, e questo ha dato la molla per il suo sviluppo e la sua evoluzione.

Non sembra essersi evoluto molto, se guardiamo a ciò che è successo nel Novecento.

Io parlavo delle qualità mentali, mentre lei parla delle qualità emotive: si tratta di due cose molto diverse, che derivano dai nostri due cervelli. Uno è il cervello cognitivo, neocorticale, che ci distingue dagli altri animali. L’altro è il cervello arcaico, paleocorticale, che è uguale a quello dei primati subumani o delle specie inferiori: dal punto di vista emozionale, l’uomo di oggi effettivamente non è diverso dall’uomo della giungla.

(dall’intervista a Rita Levi Montalcini, in “Incontri con menti straordinarie”, Piergiorgio Odifreddi, edizione Longanesi)

“Incontri con menti straordinarie” è una raccolta di brevi interviste che Piergiorgio Odifreddi, matematico, collaboratore di diverse testate e divulgatore scientifico, ha effettuato a economisti, medici, biologi, chimici, fisici e matematici che hanno caratterizzato, con le loro scoperte e teorie, il secolo scorso e l’inizio dell’attuale. La gran parte degli intervistati ha ottenuto anche il premio Nobel o la medaglia Fields. Devo dire che molti di loro mi erano del tutto sconosciuti e che alcune pagine mi sono parse oscure, per le mie mancanze. Altri nomi, invece, mi erano già noti, sia pure solo per conoscenza superficiale, quali, ad esempio, John Nash, Renato Dulbecco, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, John Wheeler, Edward Witten.

Le interviste sono state raccolte in diverse occasioni e Odifreddi spiega nella prefazione la genesi e l’intento di questa raccolta, che a mio avviso costituisce un ottimo stimolo per la curiosità di chi volesse poi andare a scoprire nello specifico i singoli autori e le loro teorie. In molti casi Odifreddi non si limita a porre domande di carattere settoriale, ma spazia nei diversi settori dello scibile umano, senza tralasciare qualche curiosità biografica. Ho potuto notare come molti di questi cervelli non abbiano seguito, soprattutto in avvio di carriera, un percorso lineare, ma abbiano talvolta cambiato persino corso di studi e più in generale sviluppato ricerche che, sebbene aventi un indirizzo prevalente, rimandavano con costanza alle altre discipline scientitiche, a dimostrazione che il nostro sapere, la conoscenza del mondo che ci circonda e di noi stessi non può ritenersi appagante se ci ghettizziamo da soli in qualche gabbia umanistica o scientifica, tanto per citare una contrapposizione banalizzante.

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7 pensieri su ““Incontri con menti straordinarie” (Piergiorgio Odifreddi)

  1. Non ho molta simpatia per Odifreddi, però potrei tentare di superare la mia antipatia con queste interviste 🙂

    • Non sei la prima che mi dice di non trovarlo simpatico, eheh…A prescindere da questo, nel libro ci sono molti spunti interessanti…:)

      • Eh, lo so, però alla fine so anche che i suoi articoli spesso li trovo interessanti, collabora spesso con MicroMega quindi mi capita di leggerlo, ma… purtroppo alle volte le antipatie sono più forti, siamo umani anche noi lettori 🙂

  2. Denise Cecilia S. in ha detto:

    Sono particolarmente d’accordo col tuo paragrafo conclusivo.

    A proposito del libro e del suo autore, sarebbe utile, per me, copiarmi i nomi degli intervistati ed arrivare a conoscerli skippando del tutto l’intermediario in questione, che reputo inaffidabile come divulgatore.

  3. Ottimo, articolo davvero interessante, era proprio quello che cercavo! Grazie per lo spunto!

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