Tra sottosuolo e sole

(Non) si diventa ciò che (non) si è.

La brama insaziabile.

Foto:22.04.2002

“L’osservatore contagia l’osservato con la propria mutevolezza. Inoltre, quando si tratta di rapporti umani, ci troviamo di fronte al problema di un oggetto la cui mutevolezza non è semplicemente una funzione di quella del soggetto, ma è autonoma e personale: due dinamismi distinti e immanenti, non correlati da alcun sistema di sincronizzazione. Per cui, qualunque sia l’oggetto, la nostra brama di possesso è, per definizione, insaziabile. Nel migliore dei casi, tutto ciò che viene realizzato nel Tempo (tutto ciò che il Tempo produce), nell’Arte come nella Vita, può essere posseduto solo in successione, con una serie di annessioni parziali, mai integralmente e subito. La tragedia del legame Marcel-Albertine è la tragedia-tipo delle relazioni umane il cui fallimento è già predeterminato.”

(Samuel Beckett, “Proust”)

Opera: “Separazione” (Edvard Munch)

Sto leggendo il saggio di Beckett su Proust. In attesa di scrivere qualcosa al riguardo, pubblico questo brano e l’immagine del quadro di Munch, che m’è balzato in mente leggendo le parole di Beckett.

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